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- L'Italia celebra 60 anni di avventura spaziale dal 1964.
- Paolo Nespoli ha trascorso 313 giorni nello spazio.
- CubeHAPS ha raggiunto 25 km di quota.
- 27 classi hanno partecipato al contest "Una valigia per la Luna".
L’evento, ideato da Marco Berry, celebra un anniversario cruciale: i *60 anni dall’inizio dell’avventura italiana nello spazio, un percorso iniziato nel lontano 1964 con il lancio del satellite “San Marco 1”. Questo traguardo non solo rievoca il passato, ma proietta lo sguardo verso il futuro, evidenziando il ruolo chiave che Torino e il Piemonte continuano a svolgere nell’industria aerospaziale.
Il festival si propone di rendere accessibili a tutti i temi spaziali, mescolando divulgazione scientifica, narrazione e interazione. Un’occasione unica per il grande pubblico di immergersi in un settore in continua crescita, con un focus particolare sul contributo italiano.
Un programma ricco di eventi e ospiti d’eccezione
Il programma del festival è denso di appuntamenti imperdibili. La giornata inaugurale, tenutasi il 22 maggio, ha visto susseguirsi talk e incontri con esperti del settore. Tra i momenti salienti, il talk “Sessant’anni dell’Italia nello spazio” ha offerto una panoramica storica e prospettica sull’industria spaziale italiana e piemontese, con interventi di figure di spicco come Fabio Massimo Grimaldi (Presidente di Altec) e Walter Cugno (Vice Presidente di Thales Alenia Space).
Non sono mancati momenti di approfondimento culturale, come l’intervento dell’egittologa Martina Terzoli sul “cielo dell’Antico Egitto”, e scientifico, con il planetologo Maurizio Pajola che ha svelato i segreti della missione OSIRIS-Rex. A chiudere in bellezza la giornata, l’astronauta Paolo Nespoli ha raccontato i suoi 313 giorni trascorsi nello spazio, offrendo una prospettiva esclusiva sull’evoluzione della formazione astronautica.

Le giornate successive hanno visto protagonisti altri astronauti di fama internazionale, come Luca Parmitano e Maurizio Cheli, che hanno condiviso le loro esperienze e visioni sul futuro dell’esplorazione spaziale. Il festival ha offerto anche uno spazio alla ricerca, con la presentazione di ARDITO, l’ultimo prototipo di rover marziano sviluppato dal Politecnico di Torino, e studi innovativi sulla Luna.
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Il culmine: un lancio stratosferico alla Certosa Reale
Il gran finale dello Space Festival 2025 si è tenuto domenica 25 maggio presso il parco della Certosa Reale di Collegno. L’evento clou è stato il lancio del robot stratosferico CubeHAPS della startup Stratobotic. A bordo di un pallone, CubeHAPS ha raggiunto la quota di 25 km, trasmettendo una ripresa video a 360° in alta definizione, visibile in diretta sui dispositivi mobili del pubblico. Questa esperienza coinvolgente ha offerto al pubblico l’opportunità di osservare da vicino le nuove possibilità dell’esplorazione.
Il festival ha coinvolto anche le scuole, con il contest “Una valigia per la Luna”, che ha visto la partecipazione di 27 classi di scuole elementari di Torino e provincia. Le valigette spaziali realizzate dagli studenti sono state esposte in Galleria San Federico, offrendo uno sguardo creativo e originale sul tema dello spazio.
Riflessioni conclusive: lo Space Festival come motore di innovazione e consapevolezza
Lo Space Festival 2025 si è confermato un evento di grande successo, capace di attrarre un pubblico ampio ed eterogeneo. La manifestazione ha saputo coniugare divulgazione scientifica, intrattenimento e momenti di riflessione, contribuendo a diffondere la cultura dello spazio e a sensibilizzare il pubblico sull’importanza dell’industria aerospaziale per il futuro del nostro Paese.
L’evento ha evidenziato il ruolo cruciale di Torino e del Piemonte nel panorama spaziale italiano, confermando la regione come un polo di eccellenza per la ricerca e l’innovazione.
Cari lettori, spero abbiate apprezzato questo viaggio attraverso lo Space Festival 2025. Vorrei lasciarvi con due spunti di riflessione, uno più semplice e uno più complesso, legati al mondo della space economy.
Innanzitutto, è importante capire che la space economy non è solo una questione di razzi e satelliti. Si tratta di un ecosistema complesso che coinvolge una miriade di settori, dall’ingegneria all’informatica, dalle telecomunicazioni all’agricoltura. Ogni volta che usiamo il GPS, guardiamo le previsioni del tempo o effettuiamo una videochiamata, stiamo beneficiando dei servizi offerti dalla space economy.
Ma c’è di più. La space economy rappresenta anche un’opportunità straordinaria per lo sviluppo economico e sociale. Investire nello spazio significa creare posti di lavoro, stimolare l’innovazione e migliorare la qualità della vita sulla Terra.* Pensate, ad esempio, alle tecnologie sviluppate per l’esplorazione spaziale che vengono poi utilizzate in campo medico o ambientale.
E qui arriviamo alla nozione avanzata: la space economy sta vivendo una fase di profonda trasformazione, con l’emergere di nuovi attori privati e l’affermarsi di modelli di business innovativi. Questo apre nuove prospettive, ma pone anche delle sfide. È fondamentale che l’Italia sappia cogliere le opportunità offerte da questa nuova era, investendo in ricerca e sviluppo, sostenendo le startup e creando un ambiente favorevole all’innovazione.
Vi invito a riflettere su questi temi e a informarvi sulle opportunità offerte dalla space economy. Il futuro del nostro Paese passa anche dallo spazio.