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- Massimale assicurativo: fino a 100 milioni di euro per sinistro.
- Minimo assicurativo: 50 milioni di euro, 20 milioni per start-up.
- Autorizzazione: processo massimo di 120 giorni dalla richiesta.
Il 24 giugno 2025, la Gazzetta Ufficiale ha sancito un momento storico per l’Italia: la pubblicazione della Legge n. 89/2025, una pietra miliare che segna l’adozione di una legge quadro sull’economia dello spazio. Questo provvedimento legislativo non solo colma un vuoto normativo cruciale, ma proietta l’Italia all’avanguardia nel panorama europeo, ponendola come modello per una governance moderna ed efficace delle attività spaziali. La legge, entrata in vigore il 25 giugno 2025, rappresenta una risposta strategica alla crescente importanza dello spazio extra-atmosferico, riconosciuto come crocevia di interessi geopolitici, economici, scientifici e militari.
Ambito di Applicazione e Definizioni Chiave
La Legge Spazio adotta un principio di territorialità, applicandosi alle attività spaziali condotte sul territorio italiano, indipendentemente dalla nazionalità degli operatori. Inoltre, estende la sua giurisdizione alle attività spaziali intraprese da operatori nazionali al di fuori dei confini italiani. Questa scelta è in linea con i trattati internazionali, che attribuiscono agli Stati la responsabilità per le azioni dei propri cittadini nello spazio.
La legge definisce in modo preciso i soggetti coinvolti, identificando l'”operatore spaziale” come la persona fisica o giuridica che conduce attività spaziali sotto la propria responsabilità. Dal punto di vista oggettivo, la norma si concentra sugli “oggetti spaziali”, comprendendo sia gli oggetti stessi che i veicoli di lancio e i loro componenti.
Le “attività spaziali” sono definite in modo ampio, includendo il lancio, la gestione in orbita, il rientro di oggetti spaziali, l’esplorazione e l’uso delle risorse naturali dello spazio, nonché le attività condotte tramite piattaforme stratosferiche e razzi sonda. Tuttavia, la definizione sembra escludere attività strettamente legate al settore spaziale ma non direttamente connesse a “oggetti spaziali”, come l’analisi dei dati downstream.

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Autorizzazioni, Responsabilità e il Ruolo dell’ASI
Un aspetto centrale della Legge Spazio è il sistema di autorizzazione per l’esercizio delle attività spaziali. Per semplificare i processi, la legge prevede che l’autorizzazione possa riguardare una singola attività, più attività dello stesso tipo, attività diverse ma interconnesse, o più satelliti di una stessa costellazione. Questa flessibilità si distingue dalle normative di altri Paesi europei, dove l’autorizzazione è spesso rilasciata per singole operazioni.
Per ottenere l’autorizzazione è necessario soddisfare specifici criteri tecnici di idoneità, i quali verranno definiti in dettaglio tramite futuri decreti emanati dal Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM). Tali requisiti dovranno riflettere i principi di sicurezza, resilienza e sostenibilità ambientale, tenendo conto dell’intero ciclo di vita degli oggetti spaziali.
Tra i requisiti richiesti ai soggetti richiedenti, assume particolare importanza l’obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa destinata a coprire eventuali rischi di danni. Il massimale stabilito è pari a 100 milioni di euro per sinistro; tuttavia, i decreti attuativi avranno la facoltà di introdurre diverse classi di rischio con massimali inferiori, calibrati in base alla portata dell’attività spaziale e ad altri parametri rilevanti. In ogni circostanza, il massimale minimo non potrà essere inferiore a 50 milioni di euro per sinistro, o a 20 milioni di euro per sinistro per gli operatori impegnati in attività di ricerca o le start-up innovative.
Il processo per il rilascio delle autorizzazioni, che coinvolge diverse entità come l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e il Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale (COMINT), è stato strutturato per garantire efficienza e rapidità, con un tempo massimo stabilito in 120 giorni a partire dalla data di presentazione della richiesta.
La legge conferisce all’ASI un ruolo primario di supervisione tecnica, rilascio delle autorizzazioni e controllo, assicurando lo sviluppo metodico e sostenibile del settore. L’ASI sarà altresì responsabile della gestione del registro nazionale degli oggetti spaziali e della trasmissione delle relative informazioni alle Nazioni Unite.
Recepimento delle Convenzioni Internazionali e Responsabilità
Le sezioni III e IV della Legge Spazio integrano nel diritto nazionale le disposizioni contenute nelle convenzioni internazionali, con particolare riferimento alla Registration Convention del 1975 e alla Liability Convention del 1972. Gli articoli 15 e 16 ribadiscono gli adempimenti riguardanti la gestione del registro nazionale degli oggetti spaziali e la comunicazione dei dati pertinenti alle Nazioni Unite.
Gli articoli 18-20 illustrano il doppio regime di responsabilità (basato sulla responsabilità oggettiva e sulla colpa) degli Stati per i danni cagionati dagli operatori, in conformità con quanto stabilito dalla Liability Convention. L’articolo 18 introduce un regime di responsabilità oggettiva per l’operatore per i danni verificatisi sulla superficie terrestre o nello spazio aereo, a meno che non dimostri che tali danni siano stati causati da dolo o colpa grave di terzi.
Il comma 5 dell’articolo 18 fa riferimento alla normativa del codice civile per quanto concerne i danni subiti da soggetti che abbiano preso parte all’attività spaziale, ponendo in risalto i principi della responsabilità contrattuale e civile. Gli articoli 19 e 20 recepiscono il regime di responsabilità dello Stato, prevedendo la possibilità per lo Stato di esercitare il diritto di rivalsa nei confronti dell’operatore privato ritenuto responsabile dell’evento dannoso.
Verso una Nuova Era Spaziale Italiana: Sfide e Opportunità
L’approvazione della Legge Spazio rappresenta un passo fondamentale per l’Italia, aprendo la strada a una nuova era di sviluppo e innovazione nel settore spaziale. La legge non solo fornisce un quadro normativo chiaro e moderno, ma promuove la competitività nazionale, la ricerca scientifica e lo sviluppo di competenze nel settore.
La legge istituisce un fondo a livello nazionale specificamente dedicato alla space economy, con lo scopo di sostenere la ricerca, le infrastrutture, le piccole e medie imprese e le start-up innovative. Sono state altresì previste specifiche agevolazioni volte a facilitare l’ingresso di nuovi operatori nel settore e ad attirare investimenti sia pubblici che privati.
Un’attenzione particolare è riservata alla promozione del trasferimento tecnologico e alla crescita delle competenze, attraverso incentivi volti a favorire la creazione di reti collaborative e innovative che coinvolgano istituzioni accademiche, organismi di ricerca e aziende, stimolando così la diffusione di conoscenze specialistiche.
La Legge Spazio si inserisce in un panorama mondiale in continua evoluzione, dove l’economia dello spazio si configura come uno dei settori in maggiore espansione. Con l’adozione di questa normativa, l’Italia si afferma come un attore di primo piano a livello europeo, pronto a confrontarsi e a cooperare con le principali potenze spaziali globali.
Riflessioni Conclusive: Oltre la Norma, Verso il Futuro dello Spazio
Amici lettori, questa legge è un po’ come un trampolino di lancio per il nostro Paese. Immaginate la space economy come un grande mare di opportunità, dove le aziende italiane possono navigare e prosperare. Una nozione base di space economy che si applica qui è proprio quella di accesso allo spazio: questa legge facilita l’accesso allo spazio per le imprese, rendendo più semplice e sicuro avviare attività spaziali.
Ma non fermiamoci qui. Una nozione più avanzata è quella di sovranità spaziale: l’Italia, dotandosi di una legge quadro, rafforza la sua capacità di decidere autonomamente le proprie strategie spaziali, senza dipendere eccessivamente da altri Paesi. Questo è fondamentale per proteggere i nostri interessi e promuovere la nostra tecnologia.
Ora, vi invito a riflettere: cosa significa per voi questa legge? Quali opportunità vedete per il futuro dell’Italia nello spazio? Forse un giorno vedremo una costellazione di satelliti italiani illuminare il cielo, o magari una base lunare con il tricolore. Il futuro è nelle nostre mani, e questa legge è un passo importante per raggiungerlo.
Spero che questo articolo vi abbia fornito una panoramica completa e stimolante sulla Legge Spazio. Continuate a seguirci per rimanere aggiornati sulle ultime novità del settore!