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Grottaglie Spaceport: Ready for Takeoff?

Discover how Italy aims to revolutionize the space industry by transforming Grottaglie airport into a spaceport, and what challenges and opportunities lie ahead for the country.
  • L'Enac investe 50 milioni di euro nello spazioporto di Grottaglie.
  • Nel 2024 ci sono stati 131 lanci spaziali globali.
  • La Space Economy raggiungerà 1.790 miliardi di dollari entro il 2035.

L’Italia ha manifestato un forte interesse nel posizionarsi come un attore chiave nel settore
spaziale europeo, concentrandosi sullo sviluppo di infrastrutture per spazioporti. Questo
progetto ambizioso coinvolge collaborazioni pubblico-privato, la gestione di sfide
regolamentari e la prospettiva di generare benefici economici per le comunità locali. La
località designata per questo ambizioso progetto è l’aeroporto di Grottaglie, situato in Puglia.

L’iniziativa ha guadagnato slancio grazie a un accordo tra Virgin Galactic e l’Enac, che mira
a valutare la fattibilità di voli suborbitali dalla base di Grottaglie. Questa partnership
rappresenta un passo significativo verso la realizzazione dell’obiettivo di trasformare
Grottaglie in un centro per il turismo spaziale e attività connesse.

La realizzazione dell’infrastruttura dello spazioporto è affidata a un consorzio guidato da Adr Ingegneria spa, Proger spa, Rina consulting spa e dall’architetto Camerana. I piani prevedono
la costruzione di un hangar multifunzionale destinato alla manutenzione e all’assemblaggio
dei veicoli spaziali, un museo e un incubatore per imprese del settore. L’Enac sta investendo 50 milioni di euro in questo progetto, considerato un investimento strategico
nel Mezzogiorno.

Un ruolo chiave in questo processo è svolto dall’associazione “Criptaliae Spaceport”,
composta da Enac, Aeroporti di Puglia, ENAV e l’Aeronautica Militare. Questa associazione ha
l’obiettivo di attrarre investimenti sia pubblici che privati per sostenere servizi innovativi
nel settore aerospaziale. È prevista anche la partecipazione del Consiglio Nazionale delle
Ricerche (CNR), sottolineando l’importanza di integrare la ricerca e lo sviluppo nelle
attività dello spazioporto.

Parallelamente, si stanno valutando le opportunità di formare nuovo personale specializzato
attraverso un programma di addestramento ad hoc. A Maruggio, in provincia di Taranto, è in
progettazione un centro di addestramento che simulerà le condizioni di vita nello spazio,
sfruttando l’ambiente marino per ricreare condizioni di microgravità. Questo centro mira ad
attrarre investitori, università, start-up e grandi aziende, integrando il turismo spaziale
con la ricerca scientifica avanzata. L’obiettivo è di trasformare il Mediterraneo in un
trampolino di lancio per l’industria spaziale commerciale.

In caso di esito positivo della prima fase di valutazione, si procederà con un’analisi
approfondita della forza lavoro disponibile e delle ricadute derivanti da voli regolari.
L’obiettivo finale è di trasformare il Mediterraneo in un trampolino per l’industria
spaziale commerciale, con l’ambizione di intercettare un settore che, secondo le stime,
vale già miliardi di dollari.

Sfide regolamentari e impatto ambientale

Lo sviluppo di uno spazioporto presenta diverse sfide. Una di queste è ottenere le
autorizzazioni ambientali necessarie e affrontare le preoccupazioni relative alla gestione
dello spazio aereo. Sebbene i dettagli specifici delle valutazioni di impatto ambientale per Grottaglie siano difficili da ottenere, l’intero settore spaziale è sempre più sotto esame
per quanto riguarda le sue conseguenze ambientali. Le preoccupazioni vanno dalle emissioni dei
lanci di razzi (con ogni lancio di un Falcon 9 che emette circa 336 tonnellate di CO2)
al crescente problema dei detriti spaziali, che rappresentano una minaccia per i satelliti e
le future missioni spaziali. Secondo uno studio pubblicato su Nature Astronomy, entro il
2030 l’orbita terrestre potrebbe diventare inutilizzabile a causa degli oltre un
milione di frammenti e detriti superiori a un centimetro che viaggiano a velocità di circa
10 chilometri al secondo.

Nel 2023 si sono registrati 98 lanci spaziali, un numero salito a 131 nel 2024, con emissioni complessive che hanno superato i 3,7 milioni di tonnellate annue.

Un’altra iniziativa da segnalare è il lancio programmato per il 2028 della missione ClearSpace-1, focalizzata sulla rimozione attiva dei rifiuti spaziali.

L’espansione della New Space Economy è resa possibile da un cambiamento nella governance
dello spazio, con il passaggio da un settore pubblico a un ecosistema guidato da attori
privati come SpaceX, Blue Origin e Virgin Galactic. Ciò ha contribuito a ridurre significativamente il costo di ogni lancio spaziale, permettendo la realizzazione di centinaia di missioni ogni anno. Nel
2023, secondo McKinsey & Company, il valore della New Space Economy ha raggiunto i
630 miliardi di dollari, con previsioni di crescita fino a 1.790 miliardi
di dollari entro il 2035.

Tuttavia, a questa crescita non corrisponde un sistema normativo adeguato. Il principale
riferimento giuridico internazionale resta il Trattato sullo spazio extra-atmosferico del
1967, che non impone limiti alle emissioni, non disciplina i materiali utilizzati
nei lanci e non regola uniformemente la gestione del fine vita dei satelliti.

Si rende necessaria una maggiore trasparenza e una rendicontazione climatica obbligatoria anche per le imprese che operano oltre l’atmosfera, considerando l’intero ciclo di vita di razzi e satelliti.

Cosa ne pensi?
  • 🚀 Ottima iniziativa! Grottaglie potrebbe davvero diventare......
  • 🤔 Ma siamo sicuri che l'impatto ambientale......
  • 🌍 Invece di guardare alle stelle, dovremmo concentrarci......

Il ruolo dei partenariati pubblico-privato

L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) riconosce l’importanza dei partenariati pubblico-privato per promuovere l’innovazione e la crescita nel settore spaziale. Il presidente dell’ASI,
Teodoro Valente, ha sottolineato la necessità di attrarre nuovi attori, tra cui start-up e PMI, pur mantenendo il sostegno alle grandi aziende consolidate. Questo approccio collaborativo è considerato fondamentale per massimizzare i benefici economici derivanti
dall’economia spaziale.

In particolare, Valente ha affermato che l’Italia è l’unico Paese europeo in grado di
presidiare tutti i domini dello spazio: osservazione della Terra, esplorazione umana,
robotica, navigazione, scienza e ricerca. Per cogliere le opportunità del nuovo ciclo economico spaziale, è indispensabile garantire un continuo supporto istituzionale, in particolare per le iniziative strategiche, e favorire l’ingresso di nuovi soggetti nel mercato.

A sostegno del settore aerospaziale è attivo anche il Distretto Tecnologico Aerospaziale
(DTA), che ha per soci le università pugliesi di Bari e del Salento, il Politecnico, il CNR
e 22 imprese del comparto. Il DTA opera per aumentare la produzione e la
competitività, creando innovazione e stimolando la ricerca. Alcune di queste imprese hanno
acquisito posizioni di livello nazionale ed internazionale con la partecipazione a programmi
dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e italiana (ASI).

La vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio, Roberta Angelilli,
ha evidenziato che l’aerospazio è un settore strategico in cui l’Italia deve essere
protagonista. Nel Lazio, il settore conta 300 imprese, sia grandi che PMI con alto
valore tecnologico, oltre 23.000 addetti e un fatturato di 5 miliardi di
euro
, di cui oltre 1,6 miliardi solo per l’export.

La Regione Puglia ha stanziato incentivi per circa 400 milioni di euro, attraverso
contratti di programma e misure come il PIA, a fronte di progetti di sviluppo promossi da
grandi e piccole e medie imprese in diversi ambiti, dalla realizzazione di aerostrutture in
fibra di carbonio alla ricerca ed innovazione nel campo dei sistemi di propulsione e lo
sviluppo della nuova generazione di motori avionici.

Vantaggi economici e prospettive future

I benefici economici per la regione Puglia derivanti dallo sviluppo dello spazioporto sono
rilevanti. Il settore aerospaziale in Puglia vanta un ecosistema fiorente, con numerose
aziende specializzate in settori che vanno dalla progettazione di software ai sistemi di
propulsione. Nel 2019, il settore ha generato 738 milioni di euro di
esportazioni e impiegato oltre 7.900 persone. Si prevede che lo sviluppo dello
spazioporto stimolerà ulteriormente la crescita economica, creerà nuovi posti di lavoro e
attirerà ulteriori investimenti nella regione.

Uno studio di Banca Ifis di dicembre scorso stima che il comparto dei voli suborbitali e dei
sistemi di pilotaggio remoto coinvolge 550 PMI con un impatto occupazionale
stimato in 7.500 lavoratori, 400 ricercatori ed un fatturato pari a 1,5 miliardi di euro.

Il distretto aerospaziale pugliese ha una forte vocazione all’export, con un valore, prima
della pandemia, di 739 milioni di euro (con una incidenza dell’11,9% sull’export
nazionale), quasi la metà dei ricavi annui. Nel 2022, secondo i dati del Monitor sui distretti industriali del Sud di Intesa San Paolo, il polo aerospaziale pugliese ha registrato un aumento dell’export dello 0,9% rispetto al 2021, equivalente a 3 milioni di euro in valore.

In base alle più recenti valutazioni di McKinsey, nel 2022 l’ammontare della Space Economy a livello globale si attestava sui 447 miliardi di dollari, con una previsione di espansione che proietterebbe tale valore verso il traguardo dei 1.000 miliardi entro il 2030.

Un Futuro tra stelle e sfide

L’ambizioso progetto italiano di creare uno spazioporto a Grottaglie rappresenta un’opportunità
unica per posizionare il paese come leader nel settore spaziale europeo. Tuttavia, il successo
di questa iniziativa dipende dalla capacità di superare diverse sfide, tra cui la gestione delle autorizzazioni ambientali, la definizione di un quadro normativo adeguato e la
promozione di partenariati pubblico-privato efficaci. Nonostante le sfide, l’impegno del
governo italiano e delle aziende coinvolte dimostra la volontà di investire nel futuro
dell’esplorazione spaziale e di sfruttare i benefici economici e tecnologici che ne derivano.

È fondamentale comprendere che l’economia spaziale non si esaurisce nei lanci e nei viaggi spaziali, ma abbraccia anche settori quali le telecomunicazioni, il monitoraggio climatico, la geolocalizzazione e la gestione delle emergenze. Queste infrastrutture sono solo una componente di un ecosistema ben più vasto.

Inoltre, è importante considerare che la space economy sta evolvendo rapidamente, con
l’emergere di nuove tecnologie e modelli di business. L’accesso allo spazio sta diventando
più economico e accessibile, grazie all’innovazione nel campo dei lanciatori e dei satelliti.
Questo sta aprendo la strada a nuove applicazioni e servizi, come l’internet delle cose
spaziale, l’agricoltura di precisione e la sorveglianza marittima.

Di fronte a queste opportunità, è essenziale che l’Italia adotti una visione strategica e promuova un ambiente favorevole all’innovazione e alla collaborazione. Ciò significa
investire nella ricerca e nello sviluppo, semplificare le procedure burocratiche e creare un quadro normativo chiaro e trasparente. Solo in questo modo l’Italia potrà cogliere appieno i benefici della space economy e competere con successo a livello globale.

Se ci pensiamo un attimo, la space economy è una realtà in continua espansione, e ci invita a
riflettere su come le attività umane nello spazio possano contribuire al nostro benessere sulla Terra. Un pensiero che ci spinge ad immaginare un futuro in cui lo spazio non sia solo un luogo di esplorazione scientifica, ma anche un motore di crescita economica e di progresso
sociale.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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