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Artemis II: quando potremmo rivedere l’uomo orbitare intorno alla luna?

La NASA punta ad anticipare il lancio di Artemis II a febbraio 2026, ma la sicurezza degli astronauti rimane la priorità. Scopriamo le innovazioni e le sfide di questa missione cruciale.
  • Artemis II: lancio previsto a febbraio 2026, anticipando le stime precedenti.
  • 10 giorni: durata della missione per test approfonditi.
  • Avatar: studio degli effetti delle radiazioni sui chip di cellule umane.
  • SLS: lanciatore potenziato con migliorie dopo il volo inaugurale Artemis I.

La NASA sta intensificando gli sforzi per anticipare il ritorno dell’uomo sulla Luna, con l’obiettivo di superare la Cina nella corsa allo spazio. La missione Artemis II, che vedrà quattro astronauti orbitare attorno alla Luna, potrebbe essere lanciata già a febbraio 2026, anziché entro aprile come inizialmente previsto. Questo volo di prova è cruciale per preparare il terreno al successivo allunaggio di Artemis III.

L’annuncio è stato fatto durante una conferenza stampa al Johnson Space Center di Houston, dove Lakiesha Hawkins, vice amministratore associato della Direzione per lo sviluppo dei sistemi di esplorazione della NASA, ha espresso cauto ottimismo riguardo alla possibilità di anticipare la finestra di lancio al 5 febbraio. Tuttavia, Hawkins ha ribadito che la sicurezza dell’equipaggio rimane la priorità assoluta, nonostante le pressioni geopolitiche.

La missione Artemis II avrà una durata di dieci giorni e servirà come test di volo approfondito. La capsula Orion completerà una o due orbite attorno alla Terra per consentire tutti i controlli necessari. L’avvicinamento ravvicinato al satellite naturale si estenderà per circa due ore, con la distanza minima precisata in funzione della specifica data di lancio. Il rientro sulla Terra avverrà tramite una traiettoria di ritorno libero, senza bisogno di accensioni propulsive, con la capsula che si tufferà nell’Oceano Pacifico vicino a San Diego, dove sarà recuperata da un team specializzato.

Avatar degli astronauti a bordo di Artemis II: uno sguardo alla salute nello spazio profondo

Un aspetto innovativo della missione Artemis II sarà la presenza di avatar degli astronauti: minuscoli chip contenenti cellule umane che viaggeranno per circa dieci giorni attorno alla Luna. Questo esperimento, denominato Avatar (A Virtual Astronaut Tissue Analog Response), permetterà di studiare gli effetti delle radiazioni dello spazio profondo e della microgravità sulla salute umana.

I chip di cellule, simili a chiavette USB, conterranno cellule umane viventi coltivate per riprodurre le strutture e le funzioni di organi specifici come cervello, polmoni, cuore, pancreas e fegato. Questi dispositivi fungeranno da avatar degli organi umani, consentendo di osservare come reagiscono a fattori di stress come farmaci e trattamenti medici. In particolare, l’attenzione si concentrerà sul midollo osseo, uno degli organi più sensibili alle radiazioni e cruciale per il sistema immunitario.

Durante la missione, gli avatar saranno fissati in un carico utile. Al ritorno, i ricercatori analizzeranno i chip tramite il sequenziamento dell’RNA a singola cellula, una tecnica avanzata che misura i cambiamenti di migliaia di geni all’interno delle singole cellule. I risultati saranno confrontati con le misurazioni delle cellule dell’equipaggio effettuate sulla Terra.

Lisa Carnell, responsabile della divisione di scienze biologiche e fisiche della NASA, ha sottolineato che, “Per la NASA, i chip di organi potrebbero fornire dati vitali per proteggere la salute degli astronauti nelle missioni nello spazio profondo”. Carnell ha inoltre aggiunto che: “Man mano che ci spostiamo più lontano e rimaniamo più a lungo nello spazio, l’equipaggio avrà un accesso limitato all’assistenza sanitaria clinica in loco. Pertanto, sarà fondamentale capire se ci sono esigenze sanitarie uniche e specifiche per ogni astronauta, in modo da poter inviare loro le forniture appropriate nelle missioni future”.

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  • 🚀 Che bello vedere progressi! Artemis II potrebbe decollare prima......
  • 🤔 Tutta questa fretta per battere la Cina, ma la sicurezza...?...
  • 🌕 Avatar di astronauti? Un'idea geniale per capire gli effetti......

SLS: il lanciatore potenziato per Artemis II

La NASA ha ulteriormente migliorato le prestazioni, l’affidabilità e la sicurezza dello SLS (Space Launch System), il razzo più potente mai costruito dall’agenzia spaziale statunitense. Questo lanciatore fornirà la spinta necessaria alle capsule Orion per raggiungere la Luna.

Dopo il volo inaugurale del 16 novembre 2022 con la missione Artemis I, che ha dimostrato la validità del progetto, gli ingegneri hanno apportato una serie di migliorie basandosi sui dati raccolti. “Artemis I ha confermato il progetto, ma per Artemis II abbiamo studiato come rendere migliore l’esperienza dell’equipaggio”, ha spiegato John Honeycutt, manager del programma SLS.

La configurazione di base del vettore non ha subito cambiamenti: uno stadio centrale principale con quattro propulsori RS-25, due propulsori ausiliari a combustibile solido suddivisi in cinque segmenti, lo stadio criogenico ICPS e i sistemi di collegamento per assemblare il tutto con Orion.

Tuttavia, sono state apportate modifiche significative ai singoli componenti:

  • ICPS: Equipaggiato con bersagli ottici per il pilotaggio manuale di Orion e sistema di rilevamento emergenze.
  • Navigazione e comunicazioni: Sistema di navigazione migliorato e antenne riposizionate per comunicazioni continue.
  • Sicurezza di volo: Un ritardo nell’autodistruzione del lanciatore è stato implementato per consentire al sistema di fuga della capsula Orion di allontanarsi in sicurezza in caso di interruzione della missione.
  • Separazione booster: Motori di separazione inclinati di 15 gradi in più e sgancio anticipato di quattro secondi per aumentare la sicurezza e la capacità di carico utile.
  • Riduzione vibrazioni: Installazione di derive aerodinamiche (strakes) per ridurre le vibrazioni causate da flussi d’aria instabili.
  • Unità di distribuzione elettrica: Aggiornamento del Power Distribution Control Unit per una gestione più efficiente dell’alimentazione.

Questa versione ottimizzata dello SLS sarà utilizzata per la missione Artemis II, il primo test con esseri umani a bordo dai tempi del programma Apollo. Gli astronauti Reid Wiseman, Victor Glover, Christina Koch e Jeremy Hansen, che costituiscono l’equipaggio, effettueranno una circumnavigazione lunare senza procedere all’allunaggio. Il lancio avverrà dalla rampa 39B del Kennedy Space Center in Florida.

Verso un futuro di esplorazione spaziale sostenibile: implicazioni e prospettive

La missione Artemis II rappresenta un passo fondamentale verso un futuro di esplorazione spaziale sostenibile. L’accelerazione dei tempi, l’attenzione alla sicurezza dell’equipaggio e l’integrazione di tecnologie innovative come gli avatar degli astronauti dimostrano l’impegno della NASA nel superare le sfide poste dall’ambiente spaziale. La competizione con la Cina, sebbene presente, non deve oscurare l’importanza della collaborazione internazionale e della condivisione delle conoscenze per il progresso dell’umanità nello spazio.

L’utilizzo di chip di organi per studiare gli effetti delle radiazioni e della microgravità apre nuove prospettive per la medicina spaziale e per la protezione della salute degli astronauti durante le missioni di lunga durata. Inoltre, i miglioramenti apportati allo SLS garantiscono una maggiore affidabilità e sicurezza del lanciatore, riducendo i rischi associati ai voli spaziali.

L’esplorazione della Luna non è solo un obiettivo scientifico e tecnologico, ma anche un’opportunità per sviluppare nuove risorse e tecnologie che potranno essere utilizzate sulla Terra. La ricerca di risorse volatili come il ghiaccio lunare potrebbe fornire acqua e propellente per le future missioni spaziali, riducendo la dipendenza dalle risorse terrestri.

Amici appassionati di spazio, riflettiamo un attimo. La space economy, in questo contesto, si manifesta come un ecosistema in cui l’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica si traducono in opportunità economiche concrete. Pensiamo, ad esempio, alla possibilità di estrarre risorse dalla Luna: un’attività che, seppur complessa, potrebbe generare un indotto significativo in termini di sviluppo di nuove tecnologie e creazione di posti di lavoro. Questa è una nozione base di space economy: trasformare le sfide dell’esplorazione spaziale in opportunità di crescita economica.

Ma ???iamo oltre. Una nozione avanzata di space economy applicabile al tema di Artemis II riguarda la creazione di un’infrastruttura spaziale sostenibile. Immaginate una rete di stazioni spaziali e basi lunari che fungano da punti di appoggio per le missioni verso Marte e altri corpi celesti. Questa infrastruttura, alimentata da risorse estratte nello spazio e gestita da tecnologie avanzate, rappresenterebbe un vero e proprio “ponte” verso l’esplorazione del sistema solare. La missione Artemis II, con i suoi esperimenti e le sue innovazioni, contribuisce a gettare le basi per questa visione ambiziosa.

Cosa ne pensate? Siete pronti a sognare un futuro in cui l’umanità si espande nello spazio, creando nuove opportunità e superando i limiti imposti dalla gravità terrestre?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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