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Rivoluzione lunare: ESA verso l’insediamento permanente che cambierà il mondo

Scopri come il progetto Moon Village dell'Esa mira a stabilire una presenza umana duratura sulla Luna, aprendo nuove frontiere scientifiche, tecnologiche ed economiche per il futuro dell'umanità.
  • ESA mira a insediamento lunare permanente: il Moon Village.
  • Risorse lunari: estrazione di acqua ghiacciata e metalli rari.
  • Tecnologie innovative: stampa 3D con regolite lunare.
  • Habitat lunare: soggiorno di 300 giorni, non 500 per radiazioni.
  • Trasporto habitat: massa di oltre 58 tonnellate.

La sfida dell’ESA per un insediamento lunare permanente

Moon Village: La sfida dell’ESA per un insediamento lunare permanente

La corsa allo spazio continua, e con essa, l’ambizione di stabilire una presenza umana duratura al di fuori del nostro pianeta. L’Esa (Agenzia Spaziale Europea) è in prima linea in questa audace impresa con il suo progetto “Moon Village”, un’iniziativa che mira a creare un insediamento lunare permanente. Ma cosa si cela dietro questa visione futuristica? Quali sono gli obiettivi scientifici, le sfide tecnologiche e gli interessi commerciali che ne alimentano lo sviluppo? Approfondiamo insieme questo affascinante progetto.

Gli obiettivi scientifici del Moon Village

Il progetto Moon Village non è semplicemente un’operazione di prestigio; esso è profondamente radicato in motivazioni scientifiche di primaria importanza. La Luna rappresenta un’autentica capsula del tempo, un archivio di informazioni risalenti alle origini del nostro sistema solare. Studiando la composizione del suolo lunare, la sua storia geologica e l’interazione con il vento solare, gli scienziati sperano di ricostruire le tappe fondamentali dell’evoluzione planetaria.

Un obiettivo cruciale è la ricerca di risorse naturali, in particolare l’acqua ghiacciata presente nei crateri polari permanentemente in ombra. Questa risorsa potrebbe essere utilizzata per sostenere la vita degli astronauti, per produrre carburante per razzi e persino per alimentare future missioni verso Marte e altri corpi celesti. L’esplorazione di queste aree richiede lo sviluppo di tecnologie innovative per l’estrazione e la lavorazione delle risorse in un ambiente ostile.

La Luna offre anche un’opportunità unica per condurre esperimenti scientifici in condizioni di microgravità e in assenza di atmosfera. Si potrebbero realizzare telescopi di nuova generazione per osservare l’universo senza le distorsioni causate dall’atmosfera terrestre, oppure studiare gli effetti a lungo termine della microgravità sul corpo umano. Questi esperimenti sarebbero fondamentali per preparare future missioni di lunga durata nello spazio profondo.

Inoltre, la Luna potrebbe fungere da base di partenza per missioni di esplorazione ancora più ambiziose. Stabilire un avamposto lunare permetterebbe di testare tecnologie e procedure in un ambiente relativamente vicino alla Terra, riducendo i rischi e i costi associati alle missioni interplanetarie. Il Moon Village, quindi, non è solo un fine, ma anche un mezzo per raggiungere nuove frontiere dell’esplorazione spaziale.

Come riportato nel corso di un workshop tenutosi al Centro Astronautico Europeo di Colonia, la possibilità di utilizzare le risorse lunari, come ghiaccio, metalli e minerali, rappresenta un elemento chiave per la sostenibilità del progetto. Gli scienziati del centro stanno studiando metodi per trasformare queste risorse in materiali da costruzione, carburante e altri beni essenziali per la vita sulla Luna.

L’utilizzo della stampa 3D con regolite lunare, ad esempio, potrebbe consentire la costruzione di strutture protettive in grado di resistere alle radiazioni e alle temperature estreme. Allo stesso modo, l’estrazione di acqua ghiacciata dai poli lunari potrebbe fornire una fonte inesauribile di acqua potabile e ossigeno per gli astronauti.

La Luna, quindi, non è solo un luogo da esplorare, ma anche una potenziale fonte di risorse che potrebbero rivoluzionare l’economia spaziale. Il progetto Moon Village si inserisce in questa prospettiva, aprendo nuove opportunità per lo sviluppo di tecnologie innovative e per la creazione di un ecosistema spaziale autosufficiente.

Il direttore del Gruppo internazionale di lavoro per l’esplorazione lunare, Bernard Foing, ha sottolineato l’importanza di sfruttare le zone dei poli lunari che offrono quasi sempre luce solare, per l’approvvigionamento energetico, e la presenza di ghiaccio, per la sopravvivenza degli astronauti. Queste risorse, combinate con le tecnologie di stampa 3D, potrebbero consentire la costruzione di una base lunare sostenibile e indipendente dalla Terra.

Tuttavia, le sfide tecnologiche sono numerose e richiedono un impegno costante nella ricerca e nello sviluppo. La protezione dalle radiazioni solari e cosmiche, la gestione delle temperature estreme e la prevenzione dei danni causati dai micro-meteoriti sono solo alcuni dei problemi che devono essere affrontati per garantire la sicurezza e il benessere degli astronauti.

Aidan Cowley, ricercatore dell’ESA, ha proposto la costruzione di cupole protettive utilizzando il suolo lunare. Questa soluzione potrebbe rappresentare un modo efficace per proteggere gli astronauti dalle radiazioni e dalle temperature estreme, creando un ambiente abitabile e confortevole.

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Sfide tecnologiche e logistiche nella costruzione del Moon Village

La realizzazione del Moon Village non è esente da ostacoli. Le sfide tecnologiche e logistiche sono considerevoli e richiedono soluzioni innovative e un approccio multidisciplinare.

Uno dei principali problemi è la protezione dalle radiazioni. La Luna, priva di un’atmosfera protettiva, è costantemente bombardata da radiazioni solari e cosmiche, che possono danneggiare la salute degli astronauti e compromettere il funzionamento delle apparecchiature elettroniche.

Per affrontare questa sfida, si stanno studiando diverse soluzioni, tra cui la costruzione di habitat sotterranei, l’utilizzo di materiali schermanti e lo sviluppo di sistemi di allerta precoce per prevedere le tempeste solari. La scelta della posizione dell’insediamento è un altro fattore cruciale: alcune aree della Luna, come i crateri polari, offrono una maggiore protezione dalle radiazioni grazie alla loro particolare topografia.

Un’altra sfida importante è la gestione delle temperature estreme. La superficie lunare è soggetta a variazioni di temperatura enormi, che possono oscillare tra i 120 gradi Celsius durante il giorno e i -170 gradi Celsius durante la notte.

Per garantire un ambiente abitabile, è necessario sviluppare sistemi di controllo termico efficienti, in grado di mantenere una temperatura costante all’interno degli habitat. Si stanno studiando soluzioni innovative, come l’utilizzo di materiali a cambiamento di fase, che assorbono e rilasciano calore a seconda della temperatura, e la costruzione di sistemi di ventilazione e isolamento ad alte prestazioni.

La logistica rappresenta un’altra sfida cruciale. Il trasporto di materiali e attrezzature dalla Terra alla Luna è un’operazione complessa e costosa. È necessario sviluppare sistemi di trasporto spaziale affidabili ed efficienti, in grado di trasportare grandi quantità di carico a costi contenuti.

Si stanno studiando diverse opzioni, tra cui l’utilizzo di razzi riutilizzabili, lo sviluppo di propellenti alternativi e la costruzione di stazioni spaziali orbitali che fungano da punti di transito per le missioni lunari. L’utilizzo delle risorse lunari per la produzione di carburante e materiali da costruzione potrebbe ridurre la dipendenza dalla Terra e rendere le operazioni logistiche più sostenibili.

La polvere lunare rappresenta un altro problema da non sottovalutare. La regolite, composta da particelle finissime e abrasive, può danneggiare le tute spaziali, le apparecchiature elettroniche e i sistemi di ventilazione.

Per mitigare questo problema, si stanno sviluppando tute spaziali resistenti alla polvere, sistemi di pulizia ad alta efficienza e procedure operative che minimizzino il contatto con la regolite. La scelta della posizione dell’insediamento è un altro fattore importante: alcune aree della Luna sono meno polverose di altre.

Skidmore, Owings & Merrill (SOM), uno studio di architettura di fama mondiale, ha collaborato con l’ESA e il MIT per progettare un habitat lunare innovativo. La struttura, semi-gonfiabile, offre un elevato rapporto volume/massa, massimizzando lo spazio interno a disposizione degli astronauti.

L’habitat è progettato per ospitare un equipaggio di quattro persone per un massimo di 300 giorni. L’architettura interna è pensata per favorire il benessere degli astronauti, con particolare attenzione all’illuminazione, alla flessibilità degli spazi e all’altezza dei soffitti.

Tuttavia, l’analisi condotta dall’ESA ha evidenziato la necessità di ridurre la durata delle missioni a causa dei rischi legati alle radiazioni. Di conseguenza, l’habitat è stato riprogettato per offrire una maggiore protezione, con i quartieri dell’equipaggio spostati a un livello inferiore e l’aggiunta di sistemi di schermatura aggiuntivi.

Il ruolo del settore privato e gli interessi commerciali

Il progetto Moon Village non è solo un’iniziativa governativa, ma coinvolge attivamente il settore privato. Diverse aziende stanno investendo nello sviluppo di tecnologie e servizi per l’esplorazione lunare, aprendo nuove prospettive commerciali.

SpaceX, Blue Origin e altre società spaziali private stanno sviluppando razzi e lander in grado di trasportare persone e merci sulla Luna a costi inferiori rispetto al passato. Questa competizione stimola l’innovazione e rende l’accesso allo spazio più accessibile.

Alcune aziende si stanno concentrando sull’estrazione di risorse lunari, come l’acqua ghiacciata e i metalli rari. L’acqua potrebbe essere utilizzata per produrre carburante per razzi e sostenere la vita degli astronauti, mentre i metalli rari potrebbero essere impiegati nell’industria elettronica e aerospaziale.

Altre aziende stanno sviluppando sistemi di comunicazione, energia e robotica per supportare le operazioni lunari. La creazione di un’infrastruttura lunare robusta e affidabile è fondamentale per garantire la sostenibilità del Moon Village.

Il turismo spaziale rappresenta un altro potenziale interesse commerciale. In futuro, potrebbe essere possibile offrire viaggi turistici sulla Luna, consentendo a un numero ristretto di persone di vivere un’esperienza unica e indimenticabile.

Tuttavia, lo sfruttamento commerciale della Luna solleva importanti questioni etiche e legali. È necessario definire regole chiare per la gestione delle risorse lunari, la protezione dell’ambiente e la prevenzione di conflitti tra le diverse aziende e nazioni coinvolte.

La Moon Village Association, un’organizzazione internazionale che promuove la collaborazione nello sviluppo del Moon Village, sta lavorando per definire un quadro giuridico e normativo che garantisca uno sfruttamento sostenibile ed equo delle risorse lunari.

L’accordo tra la Moon Village Association e il Center for Near Space per cooperare nel futuro umano sulla Luna testimonia l’importanza della collaborazione internazionale per il successo del progetto. La condivisione di conoscenze, tecnologie e risorse è fondamentale per superare le sfide e massimizzare i benefici dell’esplorazione lunare.

Il progetto “Luna 27”, frutto della collaborazione tra l’ESA e l’Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos), rappresenta un esempio concreto di come la cooperazione internazionale possa portare a risultati significativi. Questa missione mira a studiare il suolo lunare e a testare tecnologie per l’estrazione di risorse.

Il Direttore Generale dell’ESA, Johann-Dietrich Wörner, ha sottolineato l’importanza di iniziare con missioni di atterraggio semplici, che molti Paesi stanno già pianificando. Successivamente, sarà necessario investire in telescopi e radiotelescopi per sfruttare appieno il potenziale scientifico della Luna.

Il vantaggio del Moon Village, secondo Wörner, è che non richiede un investimento iniziale ingente. Si può iniziare con missioni di atterraggio semplici, per poi ampliare gradualmente le infrastrutture e i servizi offerti. Questo approccio graduale rende il progetto più sostenibile e accessibile a un numero maggiore di Paesi.

La Cina sta pianificando una missione per riportare campioni di roccia lunare sulla Terra, mentre la Russia sta sviluppando un lander robotico con il supporto dell’ESA. La capsula spaziale Orion della NASA dovrebbe volare attorno alla Luna prima del 2030.

Questione etiche e legali: come governare il futuro lunare

L’insediamento umano sulla Luna pone una serie di questioni etiche e legali che devono essere affrontate con urgenza. Chi avrà il diritto di sfruttare le risorse lunari? Come proteggere l’ambiente lunare da eventuali contaminazioni? Quali leggi si applicheranno agli abitanti del Moon Village?

Il Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967 stabilisce che lo spazio è un bene comune dell’umanità e che nessuna nazione può rivendicare la sovranità sulla Luna o su altri corpi celesti. Tuttavia, il trattato non fornisce indicazioni precise su come gestire le risorse lunari o su come risolvere eventuali dispute tra le nazioni.

Alcuni esperti sostengono che è necessario elaborare un nuovo quadro giuridico internazionale che definisca i diritti e le responsabilità degli Stati e delle aziende coinvolte nell’esplorazione lunare. Questo quadro dovrebbe garantire uno sfruttamento sostenibile ed equo delle risorse, la protezione dell’ambiente e la prevenzione di conflitti.

Altri esperti ritengono che il Trattato sullo spazio extra-atmosferico sia sufficiente a disciplinare le attività lunari e che non sia necessario elaborare nuovi accordi internazionali. Tuttavia, riconoscono la necessità di interpretare e applicare il trattato in modo da affrontare le sfide poste dall’insediamento umano sulla Luna.

Oltre alle questioni legali, è necessario affrontare anche le questioni etiche. Come proteggere i siti di importanza storica e scientifica sulla Luna? Come garantire la sicurezza e il benessere degli astronauti? Come prevenire la discriminazione e l’ingiustizia nel Moon Village?

È necessario avviare un dibattito pubblico ampio e inclusivo che coinvolga scienziati, politici, filosofi e cittadini per definire i principi etici che guideranno l’esplorazione e lo sfruttamento della Luna. Il futuro del Moon Village dipende dalla capacità di affrontare queste questioni in modo responsabile e sostenibile.

La collaborazione tra l’Esa, la NASA, Roscosmos e altre agenzie spaziali internazionali è fondamentale per definire un quadro giuridico e normativo che garantisca uno sfruttamento sostenibile ed equo delle risorse lunari. La condivisione di conoscenze, tecnologie e risorse è essenziale per superare le sfide e massimizzare i benefici dell’esplorazione lunare.

Il progetto “Moon Village” rappresenta un passo fondamentale verso la colonizzazione dello spazio. La Luna, grazie alla sua relativa vicinanza alla Terra, potrebbe diventare una base logistica per future missioni verso Marte e altri corpi celesti. L’esperienza acquisita sulla Luna sarà preziosa per affrontare le sfide dell’esplorazione spaziale a lungo termine.

Tuttavia, è importante ricordare che l’esplorazione dello spazio non deve essere fine a sé stessa. Deve essere guidata da principi etici e sostenibili, che garantiscano il benessere dell’umanità e la protezione dell’ambiente. Il futuro del Moon Village dipende dalla nostra capacità di affrontare queste sfide in modo responsabile e lungimirante.

Valentina Sumini, architetto e ricercatrice, ha sviluppato progetti per case extraterrestri, dimostrando la fattibilità di creare habitat lunari confortevoli e sostenibili. Questi progetti combinano tecnologie innovative, come la stampa 3D e i sistemi di riciclo delle risorse, con un’attenzione particolare al benessere degli astronauti.

Il progetto Moon Village, quindi, non è solo una sfida tecnologica, ma anche un’opportunità per ripensare il modo in cui viviamo e interagiamo con l’ambiente. La Luna potrebbe diventare un laboratorio per lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni sostenibili, che potrebbero essere applicate anche sulla Terra.

La Biennali di Venezia 2021 ha dedicato uno spazio al Moon Village, evidenziando l’importanza di questo progetto per il futuro dell’architettura e dell’urbanistica. L’esplorazione dello spazio offre nuove opportunità per sperimentare soluzioni innovative e sostenibili, che potrebbero trasformare il modo in cui viviamo sulla Terra.

L’accordo tra l’European Space Agency (ESA) e SOM (Skidmore, Owings & Merrill) per la collaborazione al “Moon Village” sottolinea l’importanza della cooperazione tra agenzie spaziali e aziende private per raggiungere obiettivi ambiziosi nel settore spaziale.

L’European Space Agency ha annunciato piani per costruire un “Moon Village” entro il 2030.

Verso un nuovo orizzonte: implicazioni economiche e sociali

Il progetto Moon Village, al di là delle sfide tecniche e scientifiche, apre un ventaglio di implicazioni economiche e sociali di vasta portata. La creazione di un insediamento lunare permanente potrebbe innescare una vera e propria rivoluzione nel settore spaziale, con ricadute positive su numerosi settori dell’economia terrestre.

L’estrazione e la lavorazione delle risorse lunari, come l’acqua, i metalli rari e l’elio-3, potrebbero creare nuove opportunità di business e generare profitti significativi. Queste risorse potrebbero essere utilizzate per sostenere la vita degli astronauti, per produrre carburante per razzi e persino per alimentare centrali nucleari sulla Terra.

Lo sviluppo di nuove tecnologie per l’esplorazione e lo sfruttamento della Luna potrebbe stimolare l’innovazione in settori come la robotica, l’energia, i materiali e le comunicazioni. Queste tecnologie potrebbero poi essere applicate anche sulla Terra, portando benefici concreti alla società.

Il turismo spaziale potrebbe diventare una realtà nel giro di pochi anni, offrendo a un numero ristretto di persone la possibilità di vivere un’esperienza unica e indimenticabile sulla Luna. Questo settore potrebbe generare entrate significative e creare nuovi posti di lavoro nel settore dell’ospitalità e dell’intrattenimento.

Il progetto Moon Village potrebbe anche avere un impatto positivo sull’istruzione e sulla ricerca. La Luna potrebbe diventare un laboratorio a cielo aperto per gli studenti e i ricercatori, offrendo opportunità uniche di apprendimento e sperimentazione.

Tuttavia, è importante considerare anche i potenziali rischi e le sfide associate al progetto Moon Village. Lo sfruttamento delle risorse lunari deve essere gestito in modo sostenibile, per evitare di danneggiare l’ambiente e di compromettere le future missioni.

È necessario definire regole chiare per la gestione delle risorse lunari, la protezione dell’ambiente e la prevenzione di conflitti tra le diverse aziende e nazioni coinvolte. La collaborazione internazionale è fondamentale per garantire che il progetto Moon Village sia realizzato in modo responsabile e sostenibile.

Inoltre, è importante considerare l’impatto sociale del progetto Moon Village. La creazione di un insediamento lunare permanente potrebbe generare nuove forme di disuguaglianza e discriminazione, se non si prenderanno misure per garantire l’accesso equo alle opportunità e ai benefici.

È necessario avviare un dibattito pubblico ampio e inclusivo che coinvolga scienziati, politici, filosofi e cittadini per definire i principi etici che guideranno l’esplorazione e lo sfruttamento della Luna. Il futuro del Moon Village dipende dalla nostra capacità di affrontare queste sfide in modo responsabile e lungimirante.

Le valutazioni degli ingegneri dell’ESA sull’habitat del Moon Village, in particolare quelle effettuate presso il Concurrent Design Facility (CDF), evidenziano l’importanza di un approccio multidisciplinare e collaborativo per affrontare le sfide tecniche e logistiche del progetto.

Le sessioni del CDF hanno permesso di identificare i fattori limitanti nella progettazione per la Luna e di sviluppare potenziali soluzioni. La collaborazione tra esperti di diverse discipline, come architettura, ingegneria, scienza dei materiali e medicina, è fondamentale per garantire il successo del progetto.

Isabelle Duvaux-Béchon, del Dipartimento di Coordinamento delle Politiche e dei Programmi dell’ESA, ha sottolineato come la collaborazione tra l’ESA e SOM sia un esempio di come l’ESA desideri non solo sviluppare futuri programmi, ma anche essere un facilitatore per altre iniziative che contribuiscono al bene comune.

L’ex astronauta della NASA Jeffrey Hoffman, professore presso il Dipartimento di Aeronautica e Astronautica del MIT, ha fornito feedback preziosi per migliorare lo spazio abitativo e di lavoro nell’habitat lunare, basandosi sulla sua esperienza personale nello spazio.

La scelta del sito per l’habitat lunare, il bordo del cratere Shackleton vicino al Polo Sud lunare, è motivata dalla presenza di luce solare quasi continua per l’energia solare, dalla vista costante della Terra e dall’accesso a depositi di acqua ghiacciata nei crateri permanentemente in ombra.

L’analisi delle radiazioni condotta dal CDF ha portato a modificare l’obiettivo iniziale di un soggiorno di 500 giorni, riducendolo a 300 giorni, e a spostare i quartieri dell’equipaggio a un livello inferiore per una maggiore protezione dalle tempeste solari.

L’habitat combina sistemi di supporto vitale tradizionali con sistemi rigenerativi a ciclo chiuso, sviluppati attraverso il programma MELiSSA dell’ESA, con il vantaggio aggiuntivo di consentire la coltivazione di cibo in loco.

Il team del CDF ha proposto di aggiungere “persiane” richiudibili ai radiatori per controllare l’emissività durante le brevi ma fredde notti polari, basandosi sull’esperienza passata della sonda Rosetta dell’ESA.

Una delle maggiori sfide identificate dal CDF è il trasporto dell’habitat sulla Luna. L’habitat, comprensivo di tutte le sue attrezzature interne preinstallate, avrebbe una massa superiore a 58 tonnellate, il che sarebbe al di fuori della portata dei veicoli di lancio attualmente in funzione.

SOM prevede che, una volta che il primo habitat sarà in posizione, si uniranno a esso moduli aggiuntivi, personalizzati per funzioni specifiche come ricerca, produzione, cultura alimentare e turismo, consentendo alla base di espandersi in un villaggio, quindi eventualmente in una città.

Riflessioni conclusive: Il Moon Village come catalizzatore di progresso

Il progetto Moon Village si configura come molto più di una semplice impresa scientifica o tecnologica. Esso rappresenta una visione audace del futuro dell’umanità, un catalizzatore di progresso che potrebbe innescare una nuova era di esplorazione, innovazione e collaborazione internazionale. La Luna, da sempre oggetto di fascino e mistero, potrebbe diventare la nostra prossima frontiera, un trampolino verso nuove scoperte e nuove opportunità.

Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide e i rischi associati al progetto Moon Village con responsabilità e lungimiranza. È necessario definire regole chiare per la gestione delle risorse lunari, la protezione dell’ambiente e la prevenzione di conflitti. È necessario garantire che il progetto Moon Village sia realizzato in modo sostenibile ed equo, per il beneficio di tutta l’umanità.

Ed ecco un punto chiave della Space Economy: Il progetto Moon Village dell’ESA è un esempio lampante di come gli investimenti nello spazio possano generare un ritorno economico significativo. La Space Economy, infatti, non si limita alle attività strettamente legate all’esplorazione spaziale, ma comprende anche tutti i settori che beneficiano delle tecnologie e delle conoscenze sviluppate in ambito spaziale. Questo concetto include l’indotto generato da queste attività.

Concetto avanzato: L’effetto spillover delle tecnologie spaziali è un esempio di esternalità positiva. Le tecnologie sviluppate per l’esplorazione lunare, come i sistemi di purificazione dell’acqua o i materiali resistenti alle radiazioni, possono trovare applicazioni in settori diversi, come l’energia, la medicina e l’edilizia, generando benefici economici e sociali diffusi.

Riflettiamo: Il futuro dell’esplorazione spaziale dipende dalla nostra capacità di collaborare, di innovare e di affrontare le sfide con coraggio e determinazione. Il progetto Moon Village è una sfida ambiziosa, ma anche un’opportunità straordinaria per espandere i nostri orizzonti e per costruire un futuro migliore per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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