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- Polaris Dawn: missione privata conclusa il 15 settembre 2024.
- L'ESA ha pubblicato il bando Space for Tourism nel 2025.
- Thales Alenia Space collabora con Blue Origin per la stazione Orbital Reef.
Queste iniziative private hanno reso possibile un’esperienza un tempo riservata esclusivamente agli astronauti professionisti. Questo nuovo panorama solleva questioni fondamentali: quale ruolo interpreterà l’Europa in questa nuova frontiera? Quali pericoli e opportunità si prospettano per l’Agenzia Spaziale Europea (ESA)? L’ESA si trova a un bivio cruciale. Da una parte, l’agenzia potrebbe accogliere il turismo spaziale considerandolo un propulsore di avanzamento tecnologico ed espansione economica; dall’altra, deve vagliare con attenzione i possibili rischi per l’ambiente, la sicurezza aerea e la giustizia sociale.
La concorrenza tra le imprese private potrebbe innescare lo sviluppo di soluzioni innovative per l’accesso allo spazio, con effetti positivi per la ricerca scientifica e l’indagine del cosmo. La nascita di un’industria turistica spaziale in Europa potrebbe sollecitare una domanda di risorse umane altamente specializzate, contribuendo allo sviluppo economico e alla competitività del continente. La collaborazione tra l’ESA, Thales Alenia Space e Blue Origin per la costruzione della stazione spaziale Orbital Reef, può essere considerata un primo passo in tal senso. Questa iniziativa garantisce all’Europa un avamposto nello spazio e l’opportunità di partecipare attivamente alla creazione di infrastrutture orbitali. Nel dicembre 2025, l’Agenzia Spaziale Europea ha pubblicato il bando “Space for Tourism”, con l’obiettivo di creare servizi basati su tecnologie spaziali e soluzioni digitali a sostegno del turismo e dei viaggi, concentrandosi sulla sostenibilità e la resilienza. Tale programma evidenzia l’intenzione dell’ESA di promuovere un turismo spaziale coscienzioso e a basso impatto ambientale. Le iniziative private nel settore spaziale hanno ravvivato il dibattito sul turismo cosmico, analizzandone le minacce, le prospettive di crescita e il quadro normativo internazionale. La missione privata Polaris Dawn, finanziata dal magnate statunitense Jared Isaacman, si è conclusa con uno splashdown nel Golfo del Messico il 15 settembre 2024. Isaacman, assieme a tre altri passeggeri, ha trascorso quasi cinque giorni in orbita terrestre, realizzando la prima “passeggiata spaziale” (o Extra Vehicular Activity) interamente privata.
Benefici, rischi e il ruolo potenziale dell’ESA
Malgrado i possibili vantaggi, il turismo spaziale presenta una serie di minacce importanti. L’ impatto ambientale dei lanci spaziali è una preoccupazione crescente, date le emissioni di gas serra e la creazione di detriti spaziali. La sicurezza dei viaggi turistici rappresenta un’ulteriore questione cruciale, data la complessità tecnologica e i potenziali pericoli che comporta. L’incidente del 2014 durante un test di Virgin Galactic ha puntato i riflettori sulla necessità di rigorosi standard di sicurezza e protocolli di emergenza efficaci. Allo stesso modo, è essenziale affrontare le implicazioni etiche connesse al turismo spaziale, per assicurare che l’accesso allo spazio non diventi un’esclusiva per i più abbienti. Il costo elevato dei voli spaziali turistici genera interrogativi sull’equità e l’accessibilità. L’accesso ai viaggi spaziali turistici potrebbe trasformarsi in una sorta di “lusso spaziale” riservato a un’élite. Lo sfruttamento minerario del continente antartico è stato impedito, ma non i viaggi per scopi turistici. Il Trattato sullo Spazio Extra-atmosferico (Outer Space Treaty, OST), all’articolo V, obbliga gli Stati a considerare gli astronauti come “emissari dell’umanità” e a fornire loro supporto in caso di incidenti, pericoli o atterraggi di emergenza. L’articolo 5 dell’accordo impone alle parti firmatarie di notificare al Segretario Generale la caduta di oggetti spaziali e di provvedere al loro recupero e alla restituzione su richiesta dell’autorità di lancio, la quale dovrà coprire le spese relative a tali operazioni. L’ESA, ha la possibilità di esercitare un ruolo di primo piano nel promuovere lo sviluppo sostenibile del turismo spaziale in Europa. L’agenzia spaziale potrebbe erogare finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie più ecologiche e sicure. Contestualmente potrebbe definire standard di sicurezza elevati per i voli turistici basandosi su dati scientifici e tecnologici avanzati. Inoltre, l’ESA è nella posizione di promuovere la cooperazione internazionale per la gestione dei detriti spaziali. L’ente deve garantire che il turismo spaziale non comprometta le sue missioni scientifiche e di esplorazione.

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Le sfide legali e normative del turismo spaziale
Il turismo spaziale è un fenomeno di natura transnazionale, che travalica le frontiere terrestri. Tuttavia, nonostante i principi basilari, i diritti, gli obblighi e le norme del diritto internazionale pubblico siano applicabili a questo settore, non sono sufficienti per una regolamentazione esaustiva. A causa di questa carenza normativa, diversi paesi, in particolare gli Stati Uniti, che sono maggiormente attivi nel settore del turismo spaziale, stanno emanando leggi nazionali per regolamentare il settore. Questo approccio rischia di creare un intreccio di normative nazionali incompatibili, con potenziali effetti negativi per l’intero settore. Attualmente, non esiste un quadro giuridico internazionale completo per il turismo spaziale. Le normative variano considerevolmente da una nazione all’altra, con notevoli lacune in materia di responsabilità, assicurazione e protezione dei passeggeri. Ad esempio, negli Stati Uniti, la Federal Aviation Administration (FAA) ha l’autorità per regolamentare i voli spaziali commerciali; tuttavia, il suo approccio è spesso considerato “permissivo”, privilegiando la promozione del settore piuttosto che la sicurezza. In Russia, Roscosmos esercita un controllo più diretto sulle attività spaziali, sebbene le normative relative al turismo spaziale siano meno trasparenti e accessibili. L’Europa si trova nella condizione di dover colmare queste lacune, adottando una legislazione chiara e coerente che favorisca la sicurezza, la sostenibilità e la concorrenza leale nel comparto del turismo spaziale. Un elemento da non trascurare è lo status giuridico dei turisti spaziali. Nessuno dei trattati sul diritto spaziale definisce la posizione legale dei passeggeri. *Nell’articolo V, il Trattato sullo Spazio Extra-atmosferico (OST) identifica gli astronauti esclusivamente come inviati dell’umanità, garantendo loro il diritto di essere soccorsi da tutte le nazioni firmatarie. D’altra parte, l’ARRA si riferisce genericamente a “personale”. Permane quindi l’incertezza se i turisti debbano essere inclusi nella categoria degli “astronauti” o in quella del “personale di un veicolo spaziale”. È fondamentale affrontare la questione della giurisdizione applicabile ai veicoli privati impiegati per scopi turistici. Il quadro normativo attuale si basa su vari principi del diritto internazionale. Tuttavia, l’applicazione di questi principi allo spazio può generare complesse problematiche legali, inclusa la difficoltà di gestire richieste di giurisdizione multiple. La carenza di disposizioni uniformi in materia di assicurazione e indennizzo può favorire fenomeni di forum shopping* e l’uso di “bandiere di comodo” nelle attività di turismo spaziale, analogamente a quanto avviene nella navigazione marittima. L’Europa, dovrebbe sviluppare un approccio più strutturato e lungimirante, che tenga in considerazione le peculiarità del contesto europeo ed i suoi valori fondanti.
Verso un futuro spaziale responsabile e inclusivo
La creazione di un’agenzia europea per la sicurezza spaziale, che si occupi della supervisione e della regolamentazione di tutte le attività spaziali commerciali, incluso il turismo spaziale, potrebbe rappresentare una valida opzione. Tale agenzia, fungerebbe da garante del rispetto di standard elevati di sicurezza e sostenibilità da parte delle compagnie private, assicurandone la responsabilità per eventuali danni derivanti dalle loro attività. L’Agenzia Spaziale Europea deve porsi come guida e precursore nel delineare il futuro di questa nuova frontiera, assicurandosi che sia sostenibile, sicura ed equa. Grazie a un’attenta regolamentazione e a un solido impegno verso l’innovazione tecnologica, l’Europa ha l’opportunità di diventare leader nel settore del turismo spaziale, sfruttandone i benefici per promuovere la crescita economica e il progresso scientifico. È fondamentale affrontare le problematiche etiche e ambientali, per garantire che il turismo spaziale si configuri come un’attività responsabile ed inclusiva, in grado di apportare benefici all’intera umanità. Solamente in questo modo il turismo spaziale potrà realmente contribuire alla costruzione di un futuro più prospero e sostenibile per tutti.
Amici appassionati di spazio, riflettiamo un attimo su ciò che abbiamo discusso. Abbiamo visto come il turismo spaziale stia nascendo, e come l’Europa e l’ESA possano giocare un ruolo cruciale. Ma cosa significa tutto questo in termini di “space economy”? Beh, in parole semplici, la space economy è l’insieme delle attività economiche legate allo spazio: dai lanci di satelliti alle telecomunicazioni, passando per la ricerca scientifica e, ovviamente, il turismo spaziale. Il turismo spaziale è un mercato emergente che rappresenta una frazione crescente di questa torta.
Ma c’è di più. Un concetto avanzato di space economy ci parla di “esternalità positive”. In altre parole, gli investimenti nello spazio non portano solo profitti diretti (come i biglietti venduti per un volo suborbitale), ma anche benefici indiretti per tutta la società. Ad esempio, lo sviluppo di nuove tecnologie per il turismo spaziale può trovare applicazioni in altri settori, come la medicina o l’ingegneria dei materiali. Inoltre, l’esplorazione dello spazio stimola la curiosità e l’innovazione, generando un circolo virtuoso che favorisce la crescita economica e il progresso sociale.
Quindi, la prossima volta che sentirete parlare di turismo spaziale, non pensate solo ai miliardari che si fanno un giro nello spazio. Pensate anche alle opportunità di crescita, innovazione e progresso che questo settore può offrire all’Europa e al mondo intero. Vale la pena rifletterci, non credete?








