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- La cometa 3I/ATLAS viaggia a oltre 200.000 km/h.
- Marte sfiorato a circa 30 milioni di chilometri il 3 ottobre.
- Avvicinamento massimo al sole previsto per il 29 ottobre.
Oggi, 5 ottobre 2025, l’attenzione della comunità scientifica e degli appassionati di spazio è focalizzata sulla cometa interstellare 3I/ATLAS, un oggetto celeste proveniente da un altro sistema stellare che sta attraversando il nostro sistema solare. Questo evento offre un’opportunità senza precedenti per studiare da vicino un visitatore interstellare e confrontarlo con gli oggetti che si sono formati nel nostro vicinato cosmico.
Un Incontro Cosmico Unico
La cometa 3I/ATLAS, scoperta nel luglio del 2025, si distingue per la sua origine extrasolare, confermata dalla sua traiettoria e dalla sua elevata velocità, superiore ai 200.000 chilometri orari. La sua osservazione da Terra è diventata progressivamente più difficile, poiché la sua orbita l’ha portata oltre il Sole rispetto alla nostra prospettiva. Tuttavia, una flotta di sonde spaziali, tra cui le missioni europee Mars Express ed ExoMars TGO, e la missione NASA Psyche, si sono mobilitate per continuare a monitorare la cometa mentre si trova in una posizione nascosta.
Il momento culminante di questa campagna di osservazione coordinata è previsto per i primi di novembre, quando la cometa supererà il perielio, il punto più vicino al Sole. In questa fase, il calore solare vaporizzerà i suoi ghiacci, aumentando la sua attività e offrendo agli scienziati l’opportunità di analizzare a fondo la sua composizione chimica. La missione europea JUICE, attualmente in viaggio verso le lune di Giove, si unirà alle osservazioni, puntando i suoi strumenti verso 3I/ATLAS all’inizio e alla fine del mese.

- 🚀 Che scoperta incredibile! Immaginate se questa cometa......
- 🤔 Ma siamo sicuri che concentrarci solo su 3I/ATLAS......
- 🌌 E se 3I/ATLAS fosse in realtà una spia aliena......
Un’Opportunità Scientifica Irripetibile
Questo monitoraggio continuo permetterà agli scienziati di confrontare la composizione chimica di 3I/ATLAS con quella delle comete del Sistema Solare, fornendo indizi preziosi sulla formazione dei pianeti e sulla distribuzione degli elementi chimici nella galassia. In particolare, si cercherà di stabilire se le componenti costitutive dei pianeti della nostra regione galattica siano uniformemente presenti nell’intera galassia, o se 3I/ATLAS porti con sé costituenti unici, originari di un sistema stellare differente.
Il 3 ottobre 2025, la cometa interstellare 3I/ATLAS ha sfiorato Marte a una distanza di circa 30 milioni di chilometri, offrendo così una prospettiva di studio ravvicinata grazie alle sonde in orbita attorno al Pianeta Rosso. Mars Express ed ExoMars hanno utilizzato i loro strumenti per esaminare la chioma, la coda e l’attività cometaria, cercando tracce di acqua, CO2, monossido di carbonio e molecole carboniose. L’intento primario è raffrontare la composizione di 3I/ATLAS con quella delle comete che popolano il Sistema Solare interno, per accertare se condivida affinità chimiche con queste ultime, o se al contrario esibisca peculiarità significative che ne rivelino l’origine extrasolare.
Il Percorso di 3I/ATLAS nel Sistema Solare
Dopo il passaggio vicino a Marte, la cometa 3I/ATLAS proseguirà il suo viaggio attraverso il Sistema Solare interno, avvicinandosi a Venere il 7 novembre e a Giove il 16 marzo 2026. L’apice dell’avvicinamento al Sole è previsto per il 29 ottobre, mentre il massimo avvicinamento al nostro pianeta sarà il 19 dicembre. L’incontro ravvicinato con Marte si configura come un’occasione eccezionale, essendo uno dei passaggi più prossimi della cometa all’interno del Sistema Solare interno, permettendo analisi molto più approfondite di quelle che sarebbero possibili durante il punto di minima distanza dalla Terra.
Le fotografie acquisite consentiranno un’indagine approfondita della morfologia della chioma e della coda, della distribuzione delle particelle di polvere, dell’intensità dell’attività cometaria e delle fluttuazioni di luminosità. I dati spettroscopici, d’altro canto, si riveleranno cruciali per determinare le proporzioni molecolari dei gas emessi. Un altro proposito consiste nel determinare se la composizione chimica di 3I/ATLAS mostri somiglianze con le comete del nostro Sistema Solare o se presenti discordanze significative che ne testimonino la provenienza interstellare. Questo potrebbe contribuire a rispondere a interrogativi fondamentali, quali: le comete si formano con caratteristiche chimiche omogenee in tutto l’universo, o l’ambiente stellare di origine imprime peculiarità distintive? Un ulteriore esito atteso è una valutazione più accurata delle dimensioni e della configurazione del nucleo (seppur per via indiretta), ottenuta attraverso la modellazione basata su immagini e dati di luminosità. La portata dell’attività, ovvero il volume di gas e particelle espulse per unità di tempo, potrà anch’essa essere misurata con maggiore precisione, grazie alla prossimità delle sonde e alla sensibilità dei loro strumenti.
Implicazioni per la Space Economy e il Futuro dell’Esplorazione Spaziale
L’esplorazione della cometa 3I/ATLAS non è solo un’impresa scientifica di grande valore, ma ha anche implicazioni significative per la space economy. *La capacità di coordinare diverse missioni spaziali per studiare un singolo oggetto celeste dimostra il potenziale della collaborazione internazionale e dell’utilizzo efficiente delle risorse spaziali esistenti. Questo approccio può essere applicato anche ad altre aree della space economy, come l’esplorazione di asteroidi e la ricerca di risorse naturali nello spazio.
Inoltre, lo studio della composizione chimica di 3I/ATLAS potrebbe fornire informazioni preziose sulla formazione dei pianeti e sulla distribuzione degli elementi chimici nella galassia. Queste informazioni potrebbero essere utilizzate per identificare nuovi obiettivi per l’esplorazione spaziale e per sviluppare tecnologie per l’estrazione e l’utilizzo di risorse spaziali.
La nozione base di space economy che si applica qui è la valorizzazione dei dati scientifici. Le informazioni raccolte dalle sonde spaziali durante l’osservazione di 3I/ATLAS non sono solo di interesse accademico, ma possono essere utilizzate per sviluppare nuove tecnologie e applicazioni commerciali.
Una nozione avanzata di space economy è la creazione di un’infrastruttura spaziale flessibile e adattabile*. La capacità di riorientare le missioni spaziali esistenti per studiare un oggetto celeste inaspettato dimostra la necessità di avere un’infrastruttura spaziale che possa essere utilizzata per una varietà di scopi.
Riflettiamo: l’esplorazione di 3I/ATLAS ci ricorda che lo spazio è un ambiente dinamico e imprevedibile, e che dobbiamo essere pronti ad adattarci alle nuove scoperte e alle nuove sfide. Questa flessibilità e adattabilità saranno fondamentali per il successo della space economy nel futuro.