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- Lanciato il 26 luglio 2025, il quarto volo di Vega-C dal 2022.
- La costellazione CO3D monitorerà 40 milioni di km² all'anno.
- MicroCarb pesa 180 kg, misurerà la CO2 per almeno 5 anni.
La presenza europea nell’ambito spaziale si rafforza grazie al lancio del razzo Vega-C, progettato dall’impresa italiana Avio. Questo evento significativo, che ha avuto luogo il 26 luglio 2025 presso lo spazioporto europeo situato a Kourou, nella Guyana francese, rappresenta già il secondo volo di questo modello di razzo per l’anno in corso e costituisce complessivamente il quarto volo dalla sua introduzione avvenuta nel 2022. La missione contraddistinta dal codice identificativo NN27, ha consegnato con esito positivo due rilevanti progetti dedicati all’osservazione terrestre: la costellazione creata da Airbus denominata C03D, assieme alla prestigiosa missione MicroCarb dell’agenzia spaziale nazionale francese conosciuta come CNES.
Dettagli della Missione VV27
Alle 04:03 ora italiana si è concretizzato il lancio che ha visto il razzo liberare nella vasta distesa dell’orbita eliosincrona cinque satelliti nel giro di poco più di novanta minuti. Dei suddetti dispositivi spaziali, quattro fanno parte della costellazione ottica CO3D, concepita da Airbus Defence and Space; l’unico satellite restante è destinato alla ricerca scientifica tramite la missione MicroCarb, realizzata grazie al CNES insieme a Thales Alenia Space. Questi strumenti orbitanti hanno trovato collocazione su due diverse altitudini: 495 km per i membri della costellazione CO3D e 650 km per MicroCarb. L’AVUM+, stadio superiore del Vega-C, si è rivelato capace di eseguire fino a sette accensioni successive; tuttavia, solo cinque sono state sfruttate nel contesto della presente operazione volitiva al fine d’inserire i vari satelliti nelle loro specifiche orbite oltre che portare a termine le necessarie manovre deorbitative.
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La Costellazione CO3D
La CO3D (Constellation Optique 3D) rappresenta una nuova frontiera nell’osservazione terrestre attraverso una flotta composta da quattro satelliti dal peso individuale di 285 kg. Questi apparati sono progettati per eseguire analisi ad altissima definizione del nostro pianeta, lavorando con una risoluzione dettagliata fino a 50 cm nelle bande RGB e nel vicino infrarosso; ciò garantirà almeno otto anni continui nei quali ogni angolo del globo sarà monitorato attentamente. Questo sistema ha l’incredibile capacità non solo di produrre cartografie tridimensionali estremamente dettagliate ma anche d’intercettare annualmente circa 40 milioni di chilometri quadrati, rendendo la propria velocità e precisione senza rivali sul palcoscenico internazionale.
Le fotografie raccolte dai satelliti troveranno applicazioni pratiche tanto in settori civili quanto militari; le proiezioni stimano che entro cinque anni sarà possibile completare la mappatura totale della superficie terrestre. L’assemblaggio dei veicoli è stato realizzato su un dispositivo multi-satellite chiamato Clessidra: questo supporto è in grado d’accogliere simultaneamente fino a cinque unità ed è equipaggiato con sofisticate tecnologie per la separazione progettate dal team Airbus nella loro sede madrilena.
Infine, Airbus sarà responsabile dell’amministrazione dell’orbita operativa dei satelliti mentre il CNES gestirà le attività relative alla calibrazione delle immagini presso i suoi impianti ubicati a Tolosa.

La Missione MicroCarb
MicroCarb è un satellite scientifico dal peso di 180 kg progettato specificamente per misurare con notevole accuratezza l’anidride carbonica presente nell’atmosfera terrestre. Dotato di uno spettrometro dispersivo, esso si propone di acquisire dati a livello globale per una durata minima stimata in cinque anni. La realizzazione del satellite ha visto la partecipazione attiva della Thales Alenia Space, mentre lo strumento stesso ha preso forma grazie all’intervento dell’Airbus insieme al sostegno considerevole dell’UK Space Agency. Le informazioni estratte tramite MicroCarb rivestiranno un’importanza cruciale nel quantificare precisamente le emissioni di CO2 provenienti da aree urbane, dalla vegetazione nonché dagli oceani su scala planetaria; queste verranno ulteriormente arricchite dall’integrazione dei risultati ottenuti dalle altre missioni come Biomass e OCO-2 della NASA. Si tratta quindi di una missione che segna un progresso rilevante nella sorveglianza climatica globale oltre a promuovere una più profonda comprensione delle origini e degli accumuli dell’anidride carbonica.
Avio Assume la Gestione Commerciale di Vega-C
Il lancio programmato per il 26 luglio 2025 si configura tra gli ultimi eventi di rilascio del Vega-C, inizialmente gestito da Arianespace; tuttavia, da quel momento in poi sarà Avio ad assumere pienamente le redini commerciali dell’intero programma a partire dalla missione indicata come VV30. È importante notare che tale transizione era stata intrapresa già dall’anno precedente ma ha trovato formalizzazione soltanto l’11 luglio mediante la sottoscrizione della Launcher Exploitation Declaration (LED). Quest’atto sancisce Avio come esclusivo erogatore dei servizi di lancio per ciò che concerne i veicoli appartenenti alla gamma Vega. L’impresa nostrana non solo fabbrica e integra il razzo stesso ma mira ora a consolidarsi anche sotto l’aspetto commerciale nell’ambito del dinamico settore spaziale europeo. Gli obiettivi per il futuro prossimo comprendono almeno un paio di ulteriori voli previsti entro la fine del biennio appena citato; d’altra parte è evidente come le attività vedranno una progressione netta dal successivo anno calendario. Questo rappresenta una svolta epocale nel panorama dell’industria spaziale sia italiana sia europea, elevando Avio al rango di principale fornitore nel segmento delle operazioni orbitanti.
Verso una Nuova Era di Osservazione Terrestre e Monitoraggio Climatico
Il recente esito favorevole del lancio del Vega-C, insieme alle missioni Co3D e MicroCarb, segna un significativo passo avanti nell’ambito dell’osservazione terrestre. L’abilità nel creare mappe tridimensionali dettagliate e analizzare con puntualità i livelli atmosferici d’anidride carbonica rappresenta una fonte informativa inestimabile per gli ambiti scientifico ed ecologico; questo strumento si rivela utile non solo nella ricerca accademica ma anche nella conduzione efficiente delle risorse naturali oltre alla lotta contro i mutamenti climatici. In questo contesto emerge chiaramente che L’Europa resta leader nel panorama spaziale globale.
Rivolgiamoci ora a voi amanti dello spazio: è vitale comprendere l’importanza dell’acquisizione dei dati terrestri attraverso i satelliti. Un concetto fondamentale della space economy evidenzia come questi dati siano ormai considerati una risorsa essenziale in vari ambiti – dall’agricoltura intelligente al coordinamento nelle situazioni critiche.
Tuttavia, è necessario approfondire ulteriormente questa tematica; occorre infatti valorizzare enormemente le implicazioni strategiche derivate dalla disponibilità autonoma di una flotta satellitare come quella garantita da Co3D, così come dalla capacità offerta da MicroCarb nello scrutino preciso delle emissioni gassose di CO2. Le attuali configurazioni non si limitano a produrre informazioni preziose; esse offrono anche un’indipendenza operativa e una sovranità in ambito tecnologico, aspetti cruciali nell’era contemporanea caratterizzata da connessioni globali e intensificata competizione.
Riflettiamo su questo aspetto: avere l’opportunità di monitorare il nostro pianeta assieme alla possibilità di quantificare le conseguenze delle nostre azioni rappresenta un importante primo passo verso un futuro maggiormente orientato alla sostenibilità. E voi, quale pensate sia il potenziale delle innovazioni spaziali nel miglioramento della nostra esistenza quotidiana oltre che nella salvaguardia del nostro ecosistema?